Questo sito nasce per divulgare l'Ashtanga Vinyasa Yoga nella sua forma tradizionale, come rilasciata e tramandata da Sri K. Pattabhi Jois e grazie al grande lavoro ed alla completa dedizione del suo allievo, Lino Miele, questa antica disciplina è stata diffusa anche in Italia. Il sito si prefigge lo scopo di raccogliere testimonianze ed esperienze di chi pratica l'Ashtanga Yoga con sincera passione e gratitudine al maestro Guruji, osservando ogni beneficio lungo il proprio percorso e donandolo con amorevolezza ed umiltà.
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Riferimento Storico
Uno dei testi fondamentali è lo Yoga Korunta, scritto da Rishi Vamanan in un periodo tra 1500 e 5000 anni fa e riscoperto nella Biblioteca Universitaria di Calcutta dai maestri: T.K. Krishnamacharaya e Sri K. Pattabhi Jois.
Da questo preziosissimo testo ha avuto origine la pratica dell'Ashtanga Vinyasa Yoga, considerata la forma tradizionale dello Hatha Yoga, elaborata e tramandata dai suoi “scopritori” insieme agli allievi Indra Devi, B.K.S. Iyengar e Desikachar, tra loro solo K. Pattabhi Jois ha insegnato il metodo tradizionale e può essere considerato l'unico maestro ad aver tramandato le sei serie estratte dal manoscritto.
La prima serie è considerata terapeutica e corregge l'allineamento del corpo.
La serie intermedia lavora sul sistema nervoso, favorendo l'apertura dei canali energetici.
Le serie avanzate A, B, C, e D agiscono in profondità, e richiedono maggior forza, flessibilità ed equilibrio.
Otto passi verso la conoscenza
(codificati da Patanjali nei sutra dello Yoga Regale)
L'essenza di questa affascinante forma di Yoga è nella sua stessa definizione. ASHT (otto) ANGA (arti o membra) significa letteralmente “otto livelli”, indica aspetti dello Yoga così come descritti da Patanjali (300-250 a.C.) nello Yoga-Sutra:
- YAMA (regole etiche)
- NIYAMA (discipline corporali e psichiche)
- ASANA (posture)
- PRANAYAMA (controllo del respiro)
- PRATYAHARA (controllo dei sensi)
- DHARANA (concentrazione)
- DHYANA (meditazione)
- SAMADHI (realizzazione, beatitudine)
Le Posture (Asana)
Le posture o Asana - necessarie per raggiungere una maggiore elasticità e consapevolezza del proprio corpo affinché l’energia possa scorrere libera - vengono utilizzate sia nel Raja Yoga che nell’Ashtanga Yoga.
Il Raja Yoga utilizza l’ascolto profondo del corpo e del respiro per raggiungere le posture e mantenerle attraverso la gradualità grazie ad un continuo aggiustamento.
Nell’Ashtanga Yoga le stesse posture vengono eseguite in maniera più dinamica favorendo così il raggiungimento di un fisico sempre più elastico e tonico.
Attraverso il Pranayama il praticante apprende a controllare la respirazione e attivare attraverso di essa l’energia vitale.
La meditazione è una condizione di concentrazione alla quale il praticante viene continuamente invitato.
Nel Raja Yoga, la condizione meditativa è sollecitata durante tutte le posture e non solo in quella seduta (suka asana).
Nell’Ashtanga Yoga, la meditazione viene considerata una pratica a se stante che può essere raggiunta solo dopo aver permesso all’energia di fluire liberamente in un corpo libero da tensioni.
I nostri corsi offrono questi due percorsi paralleli e gli iscritti sono invitati a sperimentare quale di queste corrisponde meglio alle proprie attitudini più profonde.
La scelta di praticarle entrambe arricchisce indubbiamente il proprio percorso di ricerca interiore.
Consigli per una buona pratica
Praticare a stomaco vuoto, attendere almeno tre o quattro ore dopo il pasto.
Svuotare l'intestino e la vescica prima di disporsi per una pratica quotidiana, si consiglia di non bere durante o subito dopo la pratica, mentre si può bere una bevanda tiepida o calda almeno mezz'ora prima della pratica.
Utilizzare un abbigliamento comodo che permetta di effettuare liberi movimenti senza costrizioni da accessori come (orologi, cinture, collane, anelli, calzini) praticare a piedi nudi.
Rispettare la seguenza delle posture, così come codificata nello stile mysore con la tecnica del vinyasa, senza mai sacrificare la profondità della respirazione, fermarsi subito nel caso di respiro affannato, sforzo eccessivo o affaticamento, rilassare il viso, tutto il corpo e soprattutto la mente.Per raggiungere un fine o un obiettivo, procedere per gradi.
La sudorazione durante la pratica è benefica serve ad espellere tossine, riscaldando il corpo dall'interno, attraverso la particolare respirazione Ujjai Pranayama, che servirà ad aumentare vigore energia e stabilita' durante le posture (Asana).
Il sudore và massaggiato sul corpo e non asciugato, in maniera da far riassorbire i sali minerali, rendendo la pelle morbida e sempre più luminosa. È consigliabile coprirsi durante la lunga fase di rilassamento finale.
È importante sottolineare che l'Ashtanga Vinyasa Yoga deve essere praticato solo grazie al sostegno di un insegnante ben preparato secondo la tradizione. Solo un insegnante qualificato può fornire la guida necessaria per garantire dei progressi sicuri e concreti senza arrecare danni al corpo e alla mente.